Efficienza energetica nell’edilizia: il potenziale italiano è enorme.
In attesa del nuovo decreto ministeriale sull’efficienza energetica, l’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano ha rilasciato un report sul risparmio energetico nell’ambito dell’edilizia. Il tema è da tempo al centro dell’agenda politica: nel luglio del 2011 il Governo italiano aveva presentato in Commissione Europea un nuovo piano con ambiziosi obiettivi di circa 16 milioni di Tep (tonnellate equivalente di petrolio) risparmiati da qui al 2020. La situazione di partenza del nostro patrimonio immobiliare non è certo delle più rosee: secondo il rapporto, dei circa 13,7 milioni di edifici esistenti in Italia, 12,1 milioni sono adibiti a uso residenziale. Quasi il 70% di questi stabili è stato realizzato prima che fosse introdotta qualsiasi norma sull’efficienza energetica; addirittura un quarto del patrimonio edilizio nazionale non ha mai subito alcun intervento di manutenzione o riqualificazione.
Nel nostro Paese i consumi annui che possono essere attribuiti agli edifici rappresentano circa il 36% del fabbisogno energetico complessivo italiano, che è pari a 133 Mtep, una percentuale leggermente inferiore alla media europea (circa il 40%). In compenso però l’Italia è al primo posto in Europa per quanto riguarda la percentuale di emissioni di Co2 (17,5% sul totale Ue) imputabile agli usi energetici nel comparto abitativo. In Italia si emettono annualmente 96 milioni di tonnellate di Co2, sui circa 500 milioni di tonnellate complessive dell’Unione europea.
«Il potenziale di questo mercato – ha spiegato Federico Frattini, responsabile della ricerca – sarebbe enorme, oltre a offrire la possibilità al nostro Paese di essere al passo col resto d’Europa. Puntare con decisione su questo settore vorrebbe dire fare dell’Italia uno Stato all’avanguardia per l’efficienza energetica degli edifici. Il potenziale teorico che potrebbe infatti derivare da soluzioni di efficientamento energetico nel nostro Paese, da qui al 2016, è pari complessivamente a circa 44 milioni di tep. Un valore ben più elevato (circa 3 volte tanto) dei circa 16 milioni che l’Italia si è posta come obiettivo nel Piano d’azione per l’efficienza energetica». L’Italia, evidenzia il report, ha però difficoltà nella traduzione degli obiettivi in strumenti concreti di azione. Sarebbe dunque necessario superare le logiche di distribuzione omogenea delle risorse a favore di una maggiore equità, ossia di una corrispondenza fra il peso economico della misura e l’effettivo contributo (in termini di potenziale di risparmio).
(fonte: Energia 24) http://energia24club.it/